Proprio come il nome della birra ormai famosa in tutto il mondo, Ichnusa era uno degli antichi nomi della Sardegna al tempo dei greci e degli egizi. Tanti sono stati i nomi con cui veniva riconosciuta la Sardegna e il dibattito su quali furono e come si chiamassero le sue popolazioni è ancora aperto. Una cosa però è molto probabile, le genti mediterranee raccontate dai papiri egizi che rispondevano al nome di Shardana sarebbero gli antichi Sardi. Ma col passare del tempo la storia diventa leggenda e la leggenda diventa mito. E questo sono oggi gli Shardana.
Secondo salvatore Dedola, i popoli sardi e la Sardegna erano chiamati in tanti modi. Ma il fatto di avere tanti nomi non era indice di scarsa frequentazione dell’isola; al contrario, nel mondo greco e latino la Sardegna godeva di una considerazione notevole e tutte le flotte del mediterraneo conoscevano bene porti, approdi e insenature. La più antica menzione del popolo Shardana infatti si trova nelle lettere di Amarna, famose corrispondenze tra il faraone Akhenaton e Rib-hadda, databili al 1350 a.c.. Loro parlano degli Shardana come pirati e mercenari disposti ad offrire servizi ai signori egiziani. Quegli Shardana sconfitti nel 1278 da Ramses II mentre tentavano di saccheggiare le coste egiziane. Dopo essere stati battuti ne divennero prima schiavi e poi guerrieri della sua guardia personale. Arruolati nell’esercito del faraone.
Quanto ai nomi dell’Isola negli anni, be’, c’è da sbizzarrirsi. Aristotele scriveva: «Quest’isola, come sembra, una volta veniva chiamata Ichnussa in quanto il suo perimetro riproduce una figura di molto simile all’impronta di un piede umano» e sallustio scriveva a sua volta «La Sardegna, situata nel mare Africo, ha la forma di un piede umano».
I sardi proto-nuragici e i sardi nuragici già vivevano nell’isola prima dell’esistenza dei greci ed erano talmente evoluti che oltre a costruire gli imponenti nuraghi, scolpivano raffinate statue come quelle di Monti Prama. In ogni caso è controversa l’attribuzione del nome. Se ad opera dei greci, che evevano penne e amavano ricordare o dei fenici, da cui i sardi appresero l’arte del commercio.
La Sardegna 3000-6000 fa era conosciuta come l’isola dei miracoli per la sua straordinaria produttività, per la boscosità, le saline e l’enorme quantità di corallo rosso, per la capacità di produrre straordinarie quantità di murici per la porpora, ma specialmente per le sue ricche miniere. Infatti è stata chiamata pure ̉Αργυρόφλεψ, che in greco significav “dalle vene d’argento”. I fenici e gli ebrei, a causa della fama di Isola dei miracoli le diedero il nome di Kadoššène, (Kadoš-Šēne = ebraico-fenicio ‘Madre Santa’) o Cadossene, termine in voga fino al ‘700 in Sardegna, ma oggi ricordato solo in alcune zone dell’interno.