Oggi per la rubrica “Ci mettiamo la faccia” ti presentiamo Marco Agulli, Capo villaggio del Club Esse Roccaruja e Sporting a Stintino.
Se sei già stato in vacanza a Stintino, o hai già le valigie pronte e stai per partire, sai probabilmente che è una tra le destinazioni turistiche della Sardegna più ambite al mondo. E gli spettacoli di Marco e del suo team sono la ciliegina sulla torta di una vacanza che non vorresti finisse mai più.
Dopo aver conosciuto Lele Barrella, uno dei maestri dell’intrattenimento made in Club Esse, Lisa Michelino “Signora delle prenotazioni” e vera esperta di sogni che diventano realtà e Pasquale “Mr. Pako” Tafuro, con il suo stile da “panico, pa-panico… paura”, oggi è il turno di Marco Agulli: un capo villaggio con la passione per ill teatro.
Ciao Marco, puoi dire a Ci mettiamo la faccia perché hai scelto l’animazione turistica?
Ho iniziato per caso grazie ad un amico che aveva soggiornato in un villaggio da ospite e mi ha convinto a partire. Studiavo teatro e la prospettiva di poter partecipare ad uno spettacolo diverso ogni sera mi sembrava fantastica.
Il mio amico ha fatto una sola stagione e poi ha cambiato strada, oggi è un medico, io ho continuato in questa direzione. ?
Cosa ami della tua professione?
La cosa che amo di più del mio lavoro è il continuo confronto con i nostri ospiti su ogni argomento possibile, che ti arricchisce, ti apre la mente, ti permette di guardare la vita da un’infinità di punti di vista diversi, e fornisce continui spunti anche a livello artistico, per la creazione e il lavoro sui personaggi da portare in scena.
La tua vacanza ideale?
Itinerante, mi piace esplorare il più possibile i luoghi che visito, scoprire la cultura locale. Esplorativa di giorno e festaiola di notte.
Raccontaci di quella volta che…
Appena diciottenne, alla mia prima stagione, la serata di Ferragosto, stanchissimo per la giornata, mi sono addormentato dietro le quinte, su una sedia, durante il musical (saltando il mio unico, minuscolo ingresso in scena). Il capo villaggio mi ha svegliato alla fine della sigla di chisura e no, non è stato un bel quarto d’ora. ?
Qual è il tuo segreto per catalizzare l’attenzione degli ospiti?
Lo stupore, una delle sensazioni più belle che si possano provare nella vita. Proporre qualcosa di diverso dal solito, di inaspettato, mettere la propria unicità al servizio dei nostri ospiti, senza aver paura di osare: è sempre stato il nostro tratto distintivo come staff.
Come ha cambiato il tuo lavoro la pandemia?
L’emergenza sanitaria ci ha costretti a riscrivere buona parte dei nostri programmi quasi da zero, abbiamo dovuto fare i conti con limiti stringenti, e a dar vita a un modello di lavoro alternativo, che potesse essere efficace nonostante le restrizioni del caso: è stato stimolante.
La prima cosa che hai fatto quando hanno tolto le restrizioni?
Un viaggio in macchina con tre dei miei migliori amici. Cinque giorni in giro per l’Italia, senza una meta precisa, alla scoperta di luoghi tanto sconosciuti quanto incredibili, tutti minuscoli paesi di provincia: è sembrato di viaggiare indietro nel tempo.
Cosa ti rende felice?
Sono una persona molto spirituale e credo fermamente che la felicità sia desiderare ciò che già si ha. Saper trovare il bello in tante piccole cose che rendono ogni giornata speciale, ricca, interessante. E vivere restando se stessi, sempre, ad ogni costo.
E la nutella, ovviamente, mangiata direttamente dal barattolo, con un cucchiaio piccolo.
Svelaci il tuo più grande sogno.
Ve ne svelo tre.
Interpretare il Joker in uno spettacolo a Broadway.
Percorrere a piedi la Muraglia Cinese.
Andare nello spazio.
I sogni impossibili sono sempre i migliori e quelli che durano più a lungo. ?
Manda un messaggio agli ospiti che ti leggono.
Auguro a tutti i nostri ospiti di vivere una vacanza sorprendente, scanzonata e spensierata, in grado di farli sentire lontani dalla realtà di ogni giorno e di donargli il tempo e la quiete di cui abbiamo tutti bisogno per ritrovare noi stessi, senza compromessi.